venerdì 2 agosto 2013

Enjoy Distonia-Rock-Band!

Sono stati tempi durissimi per la Coca-Cola Company. Non era facile mandare giù il fatto che su facebook qualsiasi cibo o bevanda spopolasse nei vari post quotidiani, mentre la Coca languiva in un increscioso anonimato.
Cappuccini, omelette, cosce di pollo, spremute d'arancia, zollette di zucchero, e pure gli odiati spinaci affollavano senza sosta i diari facebook di mezzo mondo, ma della bevanda più famosa in assoluto nessuna traccia.

Nell'azienda lo scontento arrivò al massimo del sopportabile quando uno dei dirigenti notò che un suo amico delle elementari aveva pubblicato su fb una foto della ciotola del suo cane. Si, proprio la ciotola del suo chihuahua ricolma di banalissima acqua di rubinetto. Come se non bastasse, l'immagine era seguita da questa abberrante didascalia: "Cosa c'è di meglio per il mio Poseidone di un pò di acqua fresca? Il nettare degli dei! :-) :-) ".
COSA C'E' DI MEGLIO DELL' ACQUA?!? Diavolo, praticamente tutto, ma sopratutto la Coca-Cola! Perchè quello stramaledettissimo cane non beveva un pò di Coca? Era davvero troppo.

La situazione sembrava disperata quand'ecco che dall'U.M.R.A (Ufficio Marketing e Ricerca Aerospaziale) arriva un'idea: e se avessero messo su ogni lattina e bottiglietta una parola, tipo un nome proprio di persona? Sfruttando la voglia della gente di fare un post con qualsiasi pretesto possibile, unita alla altrettanto diffusa capacità di correlare qualsiasi cosa esistente nell'universo con qualsiasi altra cosa esistente nell'universo, facebook sarebbe stato in breve invaso dalla Coca-Cola.

Qualcuno bofonchiò, molti risero: insomma, era credibile aspettarsi che migliaia di persone avrebbero fatto così sfacciatamente pubblicità al marchio senza essere pagati? Non poteva funzionare! Ha funzionato.

I rockers, si sa, hanno pochissima fantasia, e i Distonia certo non fanno eccezione. Perciò hanno pensato bene di copiare questa favolosa idea, riproponendola però a modo loro.
Al fine di pubblicizzare la band, ogni 3 giorni voleranno su tutte le capitali del mondo delle enormi mongolfiere, il cui compito è quello di lasciar cadere per l'aere milioni di bigliettini gialli, ciascuno dei quali reca una bellissima parola, come ad esempio "zanzariera",  "angolo", "Saturno", o "parrucchino".


Chi prende il bigliettino può usarlo come sotto bicchiere; tessera sanitaria o banconota. L'importante è metterlo su fb e raccontare al mondo qualcosa di sé! Oppure no, non è così importante.

Il cantante




martedì 23 aprile 2013

Accademico

L'altra sera mi è capitato di rileggere una striscia dei "Peanuts" che definirei illuminante.

La scena è tipica: mentre Schroeder è concentrato a suonare, Lucy se ne sta appoggiata al suo piccolo pianoforte. Diversamente dal solito però non cerca di ricevere un complimento o un gesto d'affetto dal suo (non corrisposto) amore, ma, senza neanche guardarlo, si limita a leggergli un passo di un libriccino che ha in mano.

"Dice qui che alcuni studiosi ritengono che Beethoven fosse nero."
"Davvero?" esclama lui interrompendosi di colpo.

Nella vignetta successiva Lucy continua tranquillamente la sua lettura, ma Schroeder è impietrito. Si potrebbe pensare che sia difficile interpretare lo sguardo di qualcuno che al posto degli occhi ha solo due puntini neri, ma quei due puntini esprimono chiaramente un enorme sgomento, mentre guardano fissi nel vuoto. Oltre la pagina.

"Vorresti dirmi che in tutti questi anni sono andato avanti a suonare musica soul?" le chiede alla fine.

Il cantante


 La foto di questo post proviene dalla voce "Charles M. Schulz" di Wikipedia

venerdì 26 ottobre 2012

I criticoni

Quando inizi a suonare sai già che saranno molte le cose che potrebbero impedirti di diventare una rock star di livello planetario, ma tutto puoi immaginare tranne che l'ostacolo maggiore sarà la tua band, e un suo componente in particolare: il "criticone". Poco studiato e mai menzionato in nessun manuale, la sua presenza è tuttavia più frequente di un giro di Do. Ce n'è infatti uno in ogni gruppo.

Il criticone fiuta subito la presenza di musicisti che stanno per mettere su una band e con le modalità più disparate riesce sempre a intrufolarsi, anche se alle volte non sa neppure suonare qualcosa.
Fin da subito il suo intento esplicito è quello di fracassare i coglioni agli altri in pezzettini minuscoli, creare scompiglio, abbassare il morale della truppa; criticare appunto oltre il limite del ragionevole (ma spesso anche dell'irragionevole) e raggiungere così il suo scopo ultimo: vanificare i sogni di gloria della band.

In un primo tempo opera con discrezione, compiendo una critica indiretta al lavoro del gruppo grazie a una tattica collaudata da generazioni di criticoni: "la pausa cicchìno" durante le prove.
Tutti sanno che per un qualche imperscrutabile motivo le prime esperienze musicali sono caratterizzate dalla più totale disorganizzazione: è molto difficile riuscire a trovarsi tutti nello stesso posto per provare, e l'idea di arrivare anche alla stessa ora è semplicemente un'utopia. Non solo: accordare gli strumenti è un'impresa di proporzioni titaniche. Per le sole 10 corde di un basso e di una chitarra parte sempre una mezz'ora di attento e minuzioso lavoro al cui confronto la progettazione delle piramidi sembra ben poca cosa.
Dopo che si è dovuto aspettare 90 minuti perchè la band sia al completo e gli strumenti siano pronti si riesce quindi a suonare malamente 3 volte l'intro di "Smells like teen spirit" (fermandosi tutte le volte per decidere in che punto entra la batteria) quand'ecco che il nostro criticone spunta fuori con la frase "Eh dai, ora ci vuole proprio una pausa cicchìno!". Non s'è fatto ancora un cazzo e non si sa da che cosa si dovrebbe fare pausa, ma in fondo è solo una sigaretta e gli altri, ignari, si lasciano trasportare.

Da lì in poi è una continua escalation. Il criticone prima critica il genere, che egli reputa troppo poco ballabile e commerciale, ma per adattarsi ai gusti del pubblico propone di coverizzare un lato b dei Soundgarden quando ancora si chiamavano "Pippo e i suoi fratelli" inciso nel 1982 su tre assi di legno e trovato per caso in soffitta dalla nonna di Chris Cornell (e la cui composizione è attribuita da Cornell alla nonna stessa). Vano qualsiasi tentativo di convenire ad un significato comune di "commerciale".

Poi il criticone insiste sul fatto che il gruppo dovrebbe prendere una svolta: fare pezzi propri perchè le cover ormai sono venute a noia "dopo tutto questo tempo". Inutile fargli notare, anche con l'ausilio del calendario, che "questo tempo" è solo due settimane. Nè è di aiuto che gli si dica che è improbabile che le cover lo abbiano annoiato visto che non ne ha imparata neanche una (delle due che compongono la scaletta).

Niente da fare: l'opera di critica continua e colpisce tutti. Il cantante è troppo uomo per essere una cantante donna; la linea di basso non convince perchè è un pò "così", o "roba-insomma-tipo-peso-ma-non-di-quello-marcio"; la chitarra solista suona troppo alta seppur non la senta mai, e via così.

Nel corso degli anni sotto gli incessanti colpi dei vari criticoni i gruppi soccombono uno a uno. Molti musicisti emigrano con la scusa di posti di lavoro e dottorati inesistenti soltanto per chiudere definitivamente con il proprio criticone e voltare pagina, lasciando così famiglie e amici che non  rivedranno mai più.
Dai 24 anni in sù le persone che suonano iniziano a diventare un bene scarso tanta è la morìa che i criticoni hanno prodotto, con somma gioia solo dei deejay, molti di quali sono ex-criticoni, e che assumono un grado di prestigio superato solo da quello dei direttori d'orchestra.

In questo fosco e avvilente panorama i Distonia resistono stoicamente. O noi o loro.

Il cantante


mercoledì 29 febbraio 2012

Dall'alto in basso e dal basso in alto


"Sono anni che non sono più affascinato dal rock. I suoi canoni sono lisi, la sua struttura è troppo facile per progredire... E' un dato di fatto: il rock mi fa dormire". Così parlò Ivano Fossati nel lontano 1992. E diciamolo pure: aveva proprio ragione.

I rocker si sono illusi che bastasse suonare la chitarra dietro la testa, o fare uno stage diving per ottenere oltre al plauso delle masse anche quello delle élite musicali, ma così non è stato. Certo, sono attività che richiedono un buona dose di allenamento, ma che non rendono il rock abbastanza "difficile" per poter diventare musica con la "M" maiuscola.
Come poter impreziosire questa musica tribale e far sì che sia, sennon proprio colta e complessa, almeno un pò meno plebea? Uno stuolo di cantastorie, musicologi e liutai, assieme ai Distonia, hanno unito le loro forze per arrivare ad una qualche soluzione:

Uno dei nodi centrali di tutta questa faccenda è certamente la chitarra elettrica. Uno strumento barbaro che poco si distingue dai giocattoli della "Chicco": i puntini raffigurati sulla tastiera fanno da riferimento nell'esecuzione e sono pure simpatici da vedere, e non è un caso che i più burloni vi disegnino al loro interno delle faccine. 
Un modo per rendere il suo utilizzo un pò più complicato potrebbe essere quello di togliere il quarto tasto e lasciare così le due parti dello strumento attaccate l'una all'altra solo dalle corde. A questo punto anche il punk piu becero richiederebbe anni e anni di esercizio: la mano sinistra oltre a premere le note dovrebbe infatti faticare a tenere le due parti dello strumento perfettamente allineate, in modo tale da permettere la tensione delle corde.

Al basso invece si rimproverano soprattutto quelle enormi corde così grandi e quindi così facili da suonare che le suonerebbe anche un barboncino; una semplicità che giocoforza induce a comporre linee semplici, che quasi mai coprono cinque, sei o dieci ottave.
Si è così pensato di aggiungere un'altra quarantina di corde, dando vita ad un manico che sarebbe grande almeno quanto due tavole da surf, e che il bassista suonerebbe con mani e piedi. Per farsi un'idea si può guardare cosa fa Flea nel video di "Otherside".

Certo, nulla sembra impossibile da rimediare fino a che non si arriva a trattare la "batteria". Il solo nome evoca un'attività percussiva più consona alla vita lasciva della giungla che a quella del mondo civilizzato, e spinge a richiederne un radicale ripensamento. Ripensamento volto soprattutto a cambiare la persona che la suona.
Il batterista potrebbe essere quindi cosparso di miele mentre a pochi metri di distanza viene sguinzagliato un orso. La difficoltà di lottare per la sopravvivenza e continuare a suonare sarebbe una prova di coraggio che risveglierebbe l'umanità di questi biechi individui. Ciò magari non li renderebbe dei musicisti, ma perlomeno non sarebbero più dei vili al soldo del diavolo.

Il cantante

La foto di questo post proviene dalla voce "Ursus arctos middendorffi" di Wikipedia

lunedì 19 dicembre 2011

I Distonia su Canale 5?

Da qualche ora girano in rete insistenti voci circa una breve apparizione del cantante dei Distonia ad una celebre trasmissione di Canale 5 lo scorso venerdì. C'è chi dice di averlo visto mentre si grattava il mento durante un collegamento in diretta; altri invece giurano di averlo riconosciuto travestito da cameraman, da valletta, da sedia.
"E' vero o non è vero?" chiede il popolo in stato di comprensibile ansia. A mettere la parola fine su questa faccenda interviene direttamente il blog ufficiale della band che conferma: sì, è tutto vero. Il cantante è apparso durante un collegamento del programma; e sì, si è grattato il mento.

Finalmente possiamo così annunciare ai nostri fan che la guerra al Sistema è iniziata. Laddove altre band rock hanno miseramente toppato i Distonia riusciranno. L'opera di guerriglia e infiltrazione di chi ci ha preceduti era infatti destinata a fallire per evidenti limiti tattici: si muovevano in gruppi di 4 o 5 componenti, tutti facilmente riconoscibili a causa delle spille da balia, delle borchie, e degli strumenti musicali.
I Distonia invece, furbescamente, compiono azioni solitarie e in borghese, come testimoniato dalla comparsata del frontman del gruppo su Canale 5. La prossima operazione vedrà Francesco camuffarsi da uno dei massimi dirigenti della Universal per pilotarla dall'interno. Il piano non può fallire: si farà la barba tutte le mattine e parlerà dei pregi artistici di Rihanna con gli altri dirigenti quando si troverà con loro in ascensore.

Siamo quindi solo all'inizio. Seguendo i deliri pseudo-anarchici invalsi tra i cybernauti, la band vuole passare all'attacco contro l'industria del tabacco, McDonald's, l'Antica Erboristeria, e il Vaticano. Farneticazioni di un cantante sotto stress? A voi l'ardua sentenza. Intanto godetevi un frame della diretta e il ghigno luciferino del sottoscritto.

Il cantante

domenica 25 settembre 2011

Quando il power trio diventa power brio


E' giunto il momento di sfatare la voce secondo cui i Distonia sarebbero un gruppo serioso e tendenzialmente cupo. Niente di meno vero! Chi ci conosce da vicino sa bene quanto in realtà la band sia letteralmente un condensato di allegria, religiosamente fedele a quella sapiente massima che è "chi vuol esser lieto sia di doman non c'è certezza".
Le nostre prove sono sempre innanzitutto un momento di festa e di letizia prima ancora che di lavoro di gruppo, un modo per stare insieme e ridere a crepa pelle! Ben noti  ai nostri più affezionati fan la lunga serie di scherzi che siamo soliti farci tra di noi, come mettere una puntina sulla sedia di Francesco, o quello che noi amiamo chiamare il "classico dei classici": ovvero la simpaticissima buccia di banana che ogni tanto spunta vicino all'ampli per chitarra e che mi fa puntualmente capitombolare per terra accompagnato dal coro delle nostre tre risate all'unisono.
Detto questo è ovvio che per esigenze d'immagine l'atteggiamento che la band mostra esternamente sia di tutt'altro tipo. Non ci sono infatti cose al mondo che vengono così poco tollerate quanto quella di essere gioioso per un musicista. Dopo decenni di rockers maledetti caratterizzati da vite tristi e travagliate, il pubblico non è più disposto ad accettare la felicità come sentimento ispiratore dell'arte.
In ogni caso, a testimoniare la natura essenzialmente spensierata del trio ci sono alcuni scatti rubati fatti durante il nostro ultimo servizio fotografico, e che sono pubblicati per voi in questo post. L'effetto "seppia" è stato pensato apposta per dare a chiunque la possibilità d'immaginare che siano ricordi propri.
Per vedere il servizio completo cliccate qui. Oppure qui.

Il cantante



venerdì 22 luglio 2011

Finalmente in commercio il merchandising dei Distonia!

L'Antico Musificio S.p.A. è orgogliosa di lanciare sul mercato la sua nuovissima linea di prodotti. La società, di cui i Distonia sono i fondatori nonchè unici azionisti, è nata allo scopo di fabbricare il merchandising del gruppo e di diffondere la loro filosofia rock.
Passiamo ora alla descrizione dei prodotti:

Articolo #1 Rock-Fon

Che tu sia emo, metallaro, o punkabbestia è di poca importanza. Se la tua fede è il rock hai come principale obbiettivo quello di nascondere le tue origini borghesi, a partire dall'elemento che maggiormente le gridano al mondo: la capigliatura. Tutti i tatuaggi e i piercing del mondo non possono nascondere infatti il solco indelebile lasciato sul tuo cranio da anni di divise laterali e di ciuffi conformisti. Il Rock-Fon è quindi il fon fatto apposta per te: alimentato da una miscela di benzina e succo di pompelmo è in grado di sprigionare una potenza pari a quella dei motori del Titanic, tale da trasformare i tuoi capelli in una massa vaporosa estremamente malleabile, simile allo zucchero filato, sì da permetterti di acconciarli come cazzo ti pare.

Articolo #2 Moka "Meglio tardi che mai"

Per i rockettari la sera è sempre un momento pericoloso: la voglia di far baldoria spinge molti tra le braccia della tossicodipendenza, dei bordelli, della microcriminalità, o vittime di qualche rissa tra balordi. A nulla serve starsene a casa. Non sono pochi quelli che in preda a dei raptus di follia ricercano il coma etilico bevendo qualsiasi bottiglia gli capiti sotto mano, o che si accoltellano da soli.
Per tutti loro quindi è stata pensata la Moka "Meglio tardi che mai", l'unica moka con il caffè già preparato al suo interno che ti viene recapitata al tuo domicilio verso le tre del pomeriggio, l'ora in cui se il rockettaro è ancora vivo, si sveglia. Meglio tardi che mai, appunto.

Articolo #3 Pentola in acciaio (fatta a mano)

Dismessi i panni di bassista, Francesco è solito dedicarsi all'altra sua grande passione: la lavorazione dei metalli. Aiutato da una schiera di gnomi e dagli altri due componenti della band (che lo assistono asciugandogli il sudore dalla fronte), il nostro fabbro-musicista riesce a fabbricare artigianalmente stupendi manufatti: spade, armature, locomotive, e pentole come quelle acquistabili in questa favolosa linea di prodotti, nelle quali è possibile riscoprire il sapore della cucina di una volta, quella degli antichi romani o giù di lì.        

Articolo #4 Modellino della Torre Eiffel

In un primo tempo l'articolo numero quattro doveva essere un vibratore, per sottolineare l'adesione del trio alle lotte per la liberalizzazione dei costumi. Successivamente la cosa è stata ritenuta troppo audace, e per associazione d'idee al posto del vibratore si è pensato in ordine: a una banana, a un telecomando, a un martello pneumatico, ed infine al modellino della Torre Eiffel. Pensato per tutti coloro che andando in viaggio nella capitale francese si sono scordati di comprare un souvenir, o per chi da anni ci vorrebbe andare ma tutte le volte si scorda di partire.

Il cantante